L’arte metafisica si afferma in ambito europeo fin dal 1917 e il suo principale esponente è il pittore italiano Giorgio de Chirico.
Partendo dalla suggestione che muovevano su di lui i pittori tedeschi, de Chirico inventa con un balzo di straordinaria fantasia visioni architettoniche, statue e oggetti mossi da una misteriosa magia poetica.
Il movimento prende forma di fatto a Ferrara quando Giorgio de Chierico incontra Carlo Carrà, esponente del futurismo.
Ciò che caratterizza l’arte metafisica è la stasi: tutto sembra astrarre dallo spazio e dal tempo. Buona parte delle rappresentazioni metafisiche viene creata grazie a strumenti tradizionali come la prospettiva.
Attraverso l’arte metafisica è possibile trasmettere messaggi totalmente nuovi rispetto a quelli che fino a questo momento erano stati trasmessi dalle altre correnti artistiche. Tutte le posizioni, ferme, immobili degli oggetti concorrono a creare una carica e una suggestione immediata.
Giorgio de Chirico è il maestro per eccellenza dell’ arte metafisica.
Lui riusciva a creare atmosfere magiche ed enigmatiche allo stesso tempo. I suoi quadri presentano una semplicità inaudita eppure colpiscono proprio per questa straordinaria caratteristica.
Ogni sua immagine mostra una realtà apparente che è solita essere ricondotta a quella che la nostra esperienza vuole riconoscere ma, a uno sguardo più attento, si manifesta l’irreale. Luci che colorano gli oggetti, gli sfondi, i cieli e non sono in ogni caso riconosciuti nei nostri colori convenzionali.
Lo spazio che accoglie le sue particolari figure è caratterizzato dall’utilizzo della prospettiva, sempre volutamente deformata così che acquisisca un aspetto del tutto nuovo, inedito.
L’assenza di vita e il silenzio rappresentano il leitmotiv predominante delle sue opere. Scene urbane che hanno un aspetto dilatato rappresentano il vuoto, imponendosi come protagoniste indiscusse dei suoi quadri.
Il percorso artistico che ha caratterizzato Giorgio de Chirico può essere identificato con il divenire, un cambiamento incessante che in ogni occasione cerca di astrarre, fermando quel momento al di fuori di ogni schema di spazio e di tempo.
La sua interpretazione di realtà intesa in modo inusuale matura in occasione dell’incontro di de Chirico con il poeta Giovanni Papini. Era lui che attraverso le sue opere e i suoi racconti, mescolava descrizioni e avvenimenti, meditazioni e spiegazioni, dipingendo una realtà parallela, differente da quella oggettiva.
Nonostante il suo processo evolutivo e l’essere divenuto il simbolo dell’arte metafisica, Giorgio de Chirico non ha mai avuto una critica artistica ben definita, tranne quella del poeta Apollinaire.