Come fotografare un quadro per la stampa d’arte

Uno dei punti fondamentali per la stampa di litografie d’arte è partire da un file di buona risoluzione e per questo serve affidarci a un esperto di foto d’arte che sappia come fotografare un quadro e trasferire l’opera d’arte su un file digitale.  

Per avere una conoscenza di base e spiegarvi come fotografare un quadro, abbiamo chiesto a un professionista della foto d’arte quali devono essere gli elementi principali per ottenere un buon risultato di stampa. Ciro Antinozzi è un fotografo professionista dal 1984, specializzato nel settore, che ci ha fornito utilissimi consigli su come ottenere un perfetto file per la stampa d’arte.

Il primo passo da compiere è porsi questa semplice domanda: qual è lo scopo di questa foto?

La fotografia del quadro può servire per la stampa della litografia d’arte o anche solo per la documentazione del quadro.  Nel secondo caso deve compiere una semplice funzione informativa ovvero “questa è l’opera di cui parliamo”, dove il quadro viene riprodotto solo per documentarne l’esistenza e farlo conoscere ad altri.

In questo caso è sufficiente portare l’opera in una zona illuminata in modo abbastanza omogeneo ed evitare flash che potrebbero complicarne la resa con riflessi e bagliori indesiderati.

Per realizzare un file di stampa invece, si attua un metodo professionale che necessita di qualche conoscenza fotografica in più e un’attrezzatura minima come una macchina fotografica completa di un obiettivo per riproduzioni.

La macchina fotografica può essere anche una normale reflex digitale con un alto numero di megapixel proprio per realizzare stampe di formato uguale all’originale o più grandi. Per quanto riguarda l’ottica, invece, occorre una dimensione adatta che deve essere fra i 70mm e i 120mm di focale. La luminosità non è importante in questo caso perché si deve utilizzare un treppiedi e quindi ogni compensazione d’esposizione andrebbe variata al variare della ghiera dei tempi. L’ottica usata dovrebbe, preferibilmente, essere apocromatica per evitare di avere i piani cromatici di messa a fuoco più coincidenti. Ovvio che ottiche “importanti” tipo Carl Zeiss, Rodenstock e Shneider agevolano il raggiungimento di risultati attendibili e di qualità.

Un buon cavalletto (pesante) conclude l’occorrente per scattare la foto del nostro quadro.

La macchina fotografica deve essere disposta perpendicolarmente al quadro, per evitare che i lati di esso non vengano perfettamente paralleli fra loro.

Fino a questo punto abbiamo considerato solo le basi per sapere come fotografare un quadro, ma possiamo migliorare la fotografia occupandoci anche delle luci e degli strumenti di controllo.

Un professionista con esperienza di riproduzione di opere d’arte consiglia sicuramente di utilizzare quattro lampade su stativi (supporti) da porre ai lati dell’opera, con un angolo di circa 35-45 gradi rispetto al piano del quadro e a una distanza corrispondente di almeno la lunghezza della diagonale del quadro dal lato più vicino alle lampade.

Occorre in questa fase la massima accortezza per distribuire la luce in modo omogeneo lungo tutta la superficie del quadro e, a tal proposito, andrebbe utilizzato un esposimetro, un apparecchio di misurazione dell’intensità luminosa che, in base alla disposizione delle lampade, deve segnare (in luce incidente) lo stesso valore ai quattro angoli del quadro e al centro di esso. Il diaframma da utilizzare dovrebbe essere intorno a f. 11 – f. 16 con il corrispondente tempo di posa segnalatoci dall’esposimetro.

La qualità della luce, soprattutto per le opere a colori, deve essere omogenea, quindi deve provenire da lampade uguali con temperatura colore ubicate in un ambiente totalmente oscurato per prevenire luce parassita o non desiderata.

Per la fotografia di opere d’arte l’esperienza è fondamentale e se si vogliono evitare delusioni e, soprattutto, spreco di tempo e denaro in attrezzature costose, conviene rivolgersi a un buon professionista che possa contribuire alla perfetta riuscita della riproduzione dell’opera proposta.