Per presentare Giuseppe Bruno vorremmo parlare per prima cosa della sua passione, perché è questa che lo guida nella continua ricerca di una qualità espressiva e di comunicazione. Da qui anche l’evoluzione nella scelta dei materiali e dei colori, potremmo dire del lessico pittorico, per realizzare le sue opere. Il gusto forte del tratto a mano libera, su varie superfici, dalla tela al cartone riciclato, con l’utilizzo principale dell’acrilico testimonia, con quadri di diverse estensioni, il percorso artistico di Bruno.
L’innovazione stilistica non è mai un vezzo ma il suo timbro personale, capace di unire capacità grafiche e pittoriche per esaltare un’idea, un segno, come spesso avviene con la presenza di uno sguardo al centro delle sue opere: occhi che guardano, occhi per essere guardati. Va da sé che per “realizzare il suo sentire” Giuseppe Bruno attinge a conoscenze tecniche e culturali consolidate. E allora va bene che abbia compiuto i suoi primi passi formativi presso il liceo artistico A. Caravillani di Roma. Va ancor meglio che abbia studiato l’arte del fumetto e dell’illustrazione presso la Scuola Romana del Fumetto. Poi è venuta la laurea in Disegno Industriale e subito, grazie alle sue qualità artistiche, Giuseppe Bruno si è trovato a collaborare con importanti studi di architettura e design in Italia e in Europa, nonché a ideare e realizzare campagne pubblicitarie e illustrazioni per l’editoria. Ma l’opera a mano libera non è mai stata dimenticata, al punto da aver portato Bruno al cimento delle mostre personali. La prima nel dicembre del 2010, per Telethon, e altre a seguire, anzi potremmo dire ad inseguire la sua passione di artista.
Emilio Radice – “La Repubblica”